Presentazione

E’ ben lontano oggi, il tempo in cui l’atteso arrivo dei primi velivoli a reazione in Italia, rivoluzionò all’improvviso l’intero sistema tecnico-operativo ed organizzativo della nostra Aeronautica Militare, in un periodo incerto, senza dubbio assai critico per le stesse sorti dell’Arma. Concluso il secondo conflitto mondiale l’intera Nazione era impegnata in uno sforzo nobile e commovente, pur d’intraprendere la sua rinascita, non soltanto morale, ma soprattutto materiale. Le Forze Armate italiane erano state le più colpite, coinvolte in quel doloroso marasma degli eventi bellici, specie quelli ultimi, causa di tanti sfaceli. I “residui di guerra”, che popolavano allora le nostre squallide linee di volo, con la presenza di qualche “glorioso superstite” del nostro passato (vedi Macchi Mc 205 “Veltro”), mostravano in maniera inequivocabile il volto pietoso dell’Aeronautica Militare Italiana, nella quale solo un grande orgoglio e una grande, introspettiva dignità sorreggevano ancora gli animi de più forti e dei più caparbi!

Purtroppo, era lontano il tempo, in cui la bella Regia Aeronautica, forse più ricca di “Eccellenze” che di uomini capaci, aveva mostrato delle peculiarità d’assieme insospettate, pur se tanto sacrificio, tanto sangue, erano stati inutili, vanificati dalla vergognosa disfatta militare. Anche quel poco di buono che s’era fatto nel passato, alla fine degli anni quaranta sembrava essere stato cancellato del tutto dalle pagine della storia moderna, così si ignoravano, di proposito, tutte le nostre conquiste del cielo, le vittorie e i primati della “Ali” italiane. L’arrivo dei primi reattori in Italia, dapprima i modesti De Havilland D.H. 100 “Vampire”, sembrò scuotere e rinvigorire qualche torpore, ma i prodotti inglesi, costruiti su licenza anche nel nostro Paese, non produssero quegli effetti dirompenti e sconvolgenti come viceversa doveva accadere con l’avento dei “Thuders”. Giunsero per primi i Republic F84F “Thunderjet”, qualche anno dopo i Republic F84F “Thunderdteak”, seguiti dai Republic RF-84F “Thunderflash”, una perfetta triade di puro-sangue del cielo, che tanto lustro e prestigio diede all’Aeronautica Militare Italiana. Questo autentico trionfo e risveglio della tecnica aeronautica italiana, fu dovuto a quel grande piano americano per riequipaggiare e ristrutturare i Paesi più poveri e più colpiti dallo sfacelo della 2^ Guerra Mondiale. Fu l’epoca, anche, in cui coincisero fatalmente altri fattori, altri eventi positivi, come l’inserimento delle nuove leve aeronautiche, come l’inserimento delle nuove leve aeronautiche, piloti e specialisti, capaci di dare nuova lifa e addirittura un’autentica ventata di fresca gioventù e di esuberanza a ciò che da anni sembrava essersi fossilizzato nell’intero contesto aeronautico.

Anche e soprattutto a questi giovani si dovette la vera rinascita e il rinnovamento dell’Aeronautica Militare Italiana degli anni cinquanta, giovani inseritisi magnificamente nel contesto dei veterani, questi senza dubbio preziosi, nell’offrire quell’esperienza di vita e di volo che per anni li tenne uniti nella stessa passione. I “Thunderjet” (F-84G), i “Thunderstreak” (F-84F) e i “Thunderflash” (RF-84F), che per un buon ventennio…tuonarono letteralmente nei cieli d’Italia, sono ancora oggi ricordati con ammirazione e simpatia. Ad essi tutti gli slanci quella bella gioventù degli anni cinquanta, ad essi l’inebriante bellezza del volo moderno e ad essi ancora il “risveglio” di un’antica specialità tutta italiana, l’acrobazia aerea! Si dovette, infatti ai Republic F-84G, per primi, poi ai più possenti F-4F, se l’Italia potè riaffermarsi in campo nazionale e internazionale, esibendo le più belle Pattuglie Acrobatiche dell’epoca, che in successione di tempo e reparti acquistarono fama e notorietà in mezzo mondo mostrando no soltanto i tradizionali colori d’Italia, ma livree tanto originali quanto suggestive, ancora oggi ricordate dai tanti appassionati di aeronautica.

Ai “Thunders”, a questi velivoli, autentici puledri del cielo, veri velivoli a rezione, che in una successione d’immagini fotografiche proponiamo ai lettori, attraverso epoche e fatti abbastanza lontani, ma per molti indimenticabili, il Museo dell’Aviazione di Rimini dedica una delle sue prime produzioni monografiche, con l’impegno e la promessa di crearne e di allestirne delle altre, con soggetti sempre nuovi e diversi , per ricordare antichi e moderni velivoli dell’Aeronautica Militare Italiana. Il materiale messo a disposizione di queste monografie sarà sempre interessante, inedito, in qualche caso unico e raro, affinché gli appassionati possano ritrovare e rivivere i momenti più esaltanti, anche quelli luttuosi, della Regia Aeronautica o ammirare i tempi moderni, fino a quelli attuali, sotto le insegne dell’Aeronautica Militare Italiana.

Nicola Malizia